Musical Fidelity A1...l'amplificatore di Classe...A

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Musical Fidelity A1...L'amplificatore Di Classe...A

C'era una volta la 'Bistecchiera'

Nel 1985 Musical Fidelity presentò il suo integrato in classe A chiamato A1 e soprannominato ben presto come "la bistecchiera", per via della sua forma sottile con la parte superiore lamellata somigliante a una griglia, per meglio dissipare l'enorme quantità di calore sviluppata.

Il circuito dell'A1 fu stato progettato da Tim de Paravicini, un leggendario ingegnere del suono noto soprattutto per i suoi progetti di amplificatori a valvole e per il lavoro nel settore della registrazione, e grazie a queste conoscenze che questo amplificatore riusciva ad offrire prestazioni che nessun altro produttore a quel prezzo poteva emulare.

Uno dei principali problemi di questa macchina erano però, come detto, l'enorme quantità di calore prodotta, che influenzava non solo l'ambiente esterno ma soprattutto poteva rendere meno durevole la componentistica interna, eppure questo piccolo amplificatore suonava così bene che veniva venduto in grandissime quantità, rivelandosi quindi vincente non solo dal punto di vista prestazionale ma anche dal punto di vista commerciale.

Il nuovo A1

Sotto la nuova guida di Heinz Lichtenegger di Pro-Ject, Musical Fidelity ripropone al pubblico quello che è stato un vero mito dell'alta fedeltà degli anni '80, l’amplificatore integrato A1, funzionante in vera Classe A, che ha visto il suo debutto in versione aggiornata al recente High-End di Monaco.

Il Musical Fidelity A1

del 2023 sembra esteticamente molto simile all'originale degli anni '80 ed infatti non ci sono stati sostanziali cambiamenti, a parte un dimensionamento leggermente maggiore per ricreare un'area più ampia per meglio dissipare di calore, oltre a una gestione interna  della temperatura meglio pensata, collocando una ventola per mitigare il calore generato che rimane comunque molto elevato.

Sempre dal punto di vista estetico da segnalare la variazione del colore della spia di accensione, che nella versione degli anni ’80 era caratterizzato da una lampadina rossa, mentre adesso viene impiegato un più moderno LED di colore blu.

Tra le modifiche riconoscibili, quella che attira immediatamente l'attenzione è l'aggiunta di un nuovo interruttore "diretto" nella fase di preamplificazione. Grazie a questo interruttore è possibile bypassare completamente il blocco del guadagno prima del controllo del volume, ottenendo circa 10 dB di guadagno in meno.

Questa funzione si rivela particolarmente vantaggiosa quando si lavora con sorgenti digitali moderne o ad alto rendimento, consentendo la regolazione fine della gamma del potenziometro del volume e l'adattamento di altoparlanti sensibili.

Altra novità che rende più pratico l'utilizzo dell'amplificatore è il comando del volume motorizzato con il telecomando in dotazione, le cui funzionalità sono però limitate solo alla regolazione del volume e del mute.

L'interno

Le migliorie più rilevanti sono invece avvenute all’interno, dove è stata migliorata l’alimentazione che ha portato la potenza disponibile a 25 watt per canale rispetto i 20 W dell'originale, su un carico di 8 Ω, potendo anche gestire 25 A di corrente massima in uscita. Vi è poi l'impiego di un trasformatore aggiornato da avvolgimenti condivisi e più efficienti "dual mono split rail", un nuovo potenziometro del volume della serie ALPS RK che consente una maggiore precisione e affidabilità e per finire è stata migliorata anche la componentistica, senza però stravolgere il carattere sonoro dell’apparecchio.

Una bella sfida questa accettata dagli ingegneri Musical Fidelity nel ricercare componenti moderni che si avvicinassero il più possibile a quelli degli anni ’80, soprattutto dal punto di vista sonico, cosa molto ardua da attuare per il fatto che i semiconduttori attuali sono, per esempio, molto più veloci.

Stadio Phono integrato

Per quanto riguarda a versatilità degli ingressi, questa è molto buona, rispettando l’originale anche nell’ingresso phono MM/MC, senza farsi ingolosire da contaminazioni digitali.

Oltre a cinque ingressi stereo RCA, uscite a livello fisso e variabile, l'A1 dispone infatti anche di uno stadio fono integrato di alta qualità, che consente il collegamento diretto a un giradischi, sia esso dotato di cartuccia a magnete mobile (MM) o a bobina mobile (MC), in più uno stadio di conversione da corrente a tensione a basso rumore viene utilizzato per l'ulteriore amplificazione e l'equalizzazione RIAA.

Il design a basso rumore e l'adattamento automatico dell'impedenza per le cartucce MC lo rendono così una soluzione praticabile e conveniente per gli amanti dei dischi in vinile.

 

Ma cos'è la classe A

Il funzionamento di un finale di potenza in Classe A è quello che dovrebbe garantire le migliori prestazioni musicali ma che presenta però il non trascurabile svantaggio di un rendimento molto basso, ovvero l’energia utilizzata si trasforma in gran parte in calore da dissipare, questo a causa del continuo assorbimento da parte dei transistor, anche quando il segnale è assente. I dispositivi di questo tipo, quindi, lavorano sempre alla massima potenza disponibile.

Gli amplificatori in classe A si rivelano ottimi quando bisogna amplificare segnali con pochissima distorsione, ed infatti in questi apparecchi, i transistor lavorano a riposo sulla metà della linea diagonale della retta di carico, garantendo così prestazioni efficienti.

Conclusioni

La versione attuale dell'A1 si può senza ombra di smentita affermare che suona notevolmente più pulita della versione originale, certamente meno colorata, con un suo basso e medio basso più tesi e melodiosi, senza sacrificare nulla in termini di peso e autorità. L'A1 ha un suono dolce, caldo, pieno ed emozionante, nessuna durezza, nessuna grana ma solo pura musica.

Anche l’immagine stereo è migliorata, con l’amplificatore che ora suona garantendo una scena sonora più ampia e spaziosa, garantendo una ricostruzione tridimensionale del palcoscenico tale da rendere l'ascolto più coinvolgente e realistico.

Un suono quindi più maturo ma che lascia però intatto tutto il fascino dell'originale a partire dalla livrea esterna che fa rivivere a tutti gli appassionati più attempati tutte quelle emozioni di un suono organico e musicale che solo la classe A può concedere e che alimenta sempre più la voglia di ascoltare sempre più musica. 

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